Laudatio del Prof. Angelo Raffaele Meo

Torino, 22 dicembre 2010, ore 15
Aula Magna del Politecnico di Torino

E' un onore per me introdurre oggi la lectio magistralis del professor Angelo Raffaele Meo in occasione del suo pensionamento dal Politecnico di Torino.
Senza alcun dubbio, Angelo Raffaele Meo è uno degli informatici più noti e più apprezzati d'Italia. La sua vita e il suo lavoro – che mi accingo a tratteggiare – testimoniano un ampio spettro di interessi e di attività che hanno dato lustro non solo al nostro Ateneo, non solo all'ingegneria e all'informatica, ma anche al nostro Paese.
Angelo Raffaele Meo nasce a Cuneo nel gennaio del 1935.
Si laurea nel 1959 in Ingegneria Elettrotecnica con 110/110 e lode presso il Politecnico di Torino con una tesi di laurea su "Elettromagnetismo e relatività", sotto la guida dei proff. Rinaldo Sartori e Renzo Marenesi.
Nel 1961 inizia la carriera didattica e scientifica come assistente ordinario alla cattedra di Elettrotecnica del Politecnico di Torino.
In quel periodo si occupa di elettromagnetismo e teoria dei circuiti elettrici sotto la guida del prof. Giuseppe Biorci. È lo stesso Biorci che gli affida il compito di seguire una prima tesi di laurea sull'informatica e accende il suo interesse per la nuova disciplina. Inizia cosi a studiare la teoria e le tecniche di progettazione dei circuiti logici.
Svolge questa attività di ricerca a tempo parziale, perché non corrisponde ai suoi compiti istituzionali di assistente e professore incaricato di elettrotecnica. Ma i primi risultati scientifici conseguiti sulla minimizzazione delle reti logiche a molti livelli, sui circuiti a soglia, sui moduli di elaborazione universali, sulle reti aritmetiche, ottengono un notevole successo internazionale.
A metà degli anni '60 inizia ad occuparsi di questioni relative all'analisi, il trattamento, la sintesi e il riconoscimento del segnale vocale. Nel 1964 realizza, con la collaborazione di altri giovani ricercatori, il primo classificatore automatico di suoni vocalici, seguito dal primo riconoscitore di parole.
Sempre negli anni '60 Angelo Raffaele Meo inizia una collaborazione con l'Olivetti che proseguira' fino agli anni '80, dandogli una conoscenza di prima mano delle attività e dei processi di una multinazionale che molto ha rappresentato per la nostra regione e per l'Italia e che molto avrebbe potuto ancora fare per il nostro Paese se solo avessimo avuto la fortuna di avere dirigenti, sia pubblici sia privati, all'altezza delle circostanze.
Nel 1971 è uno dei tre vincitori del primo concorso italiano a cattedra di Informatica. Viene chiamato a coprire la cattedra di "Sistemi per l'Elaborazione dell'Informazione" al Politecnico di Torino.
In quello stesso anno diviene direttore del Centro di Studio per l'Elaborazione Numerale dei Segnali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, incarico che conserverà fino al 1999, anno in cui il Centro di Studio è stato trasformato, insieme con altri due Centri di Studio presenti al Politecnico, in Istituto del C.N.R.
Sempre in ambito C.N.R. dirige dal 1979 al 1985 il Progetto Finalizzato Informatica. Per il numero di ricercatori impegnati - più di mille -, il numero delle unità operative accademiche e industriali - più di 150 ogni anno -, e per l'importanza scientifica ed economica dei temi affrontati, quel Progetto è stato la più importante iniziativa scientifica avviata nel nostro Paese nel settore dell'Informatica.
Nel periodo 1991-1996 dirige il Centro di Supercalcolo del Piemonte.
Nel 1998 fonda l'Internet Media Group, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Automatica e Informatica che si concentra sull'elaborazione delle informazioni multimediali – voce, audio, video – e la loro efficiente trasmissione via Rete, con un'attenzione anche allo sviluppo di software applicativo avanzato rilasciato come software libero. In questo periodo segue una nuova generazione di tesisti, dottorandi e allievi.
Nel periodo 2002-2003 è Presidente della commissione istituita dal Ministro dell'Innovazione Stanca per il software a “codice a sorgente aperto” nella Pubblica Amministrazione e nel periodo 2007-2008 presiede l'analoga commissione nominata dal Ministro Nicolais, con gli stessi obiettivi della commissione Stanca.
Nel periodo 2006-2009 è Presidente della prestigiosa Accademia delle Scienze di Torino.
In questi stessi anni, Angelo Raffaele Meo lavora a uno dei problemi classici dell'informatica teorica, ovvero sviluppa una dimostrazione che P e' diverso da NP. Tale dimostrazione e' attualmente in corso di peer-review.
Collabora inoltre per molti anni con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca con l'incarico di esperto per la valutazione tecnico-scientifica dei progetti di ricerca applicata, un'attività che presta con entusiasmo, e che lo porta in contatto con gran parte delle aziende che operano nel settore informatico nel nostro Paese.
Angelo Raffaele Meo è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e di alcuni libri di successo, in particolari quelli dedicati all'informatica solidale. Orientata, come abbiamo visto, prevalentemente alla teoria e progetto di circuiti di calcolatori, al riconoscimento della voce e all'elaborazione numerica dei segnali, la sua attività scientifica ha trovato significativi riconoscimenti quali i premi nazionali "Lori" e "Bonavera" per L'Elettrotecnica, "Ricerca e Innovazione" promosso dall'Italgas per l'Informatica ed aperto a tutti gli studiosi europei, e "Galileo" per la divulgazione matematica.
Per quanto riguarda la didattica, Angelo Raffaele Meo ha dedicato all'insegnamento molte energie, associando alla competenza scientifica un'entusiasmo contagioso, palpabile, che a fatto guadagnare all'informatica molti studenti che altrimenti si sarebbero probabilmente orientati in altre direzioni. Anche in questo senso l'informatica italiana deve molto al prof. Meo.
Angelo Raffaele Meo ha anche partecipato, con scritti e interventi a convegni, all'acceso dibattito sulle prospettive scientifiche, tecnologiche e industriali dell'Informatica e sull'impatto sociale ed economico delle nuove tecnologie. Un aspetto importante della sua attività da professore conscio dell'importante ruolo civico delle Università. A tal proposito, vi leggo un breve articolo comparso su La Stampa in data 12 dicembre 1980, ovvero, esattamente 30 anni fa:

(grazie all'Archivio Storico de La Stampa)
A conferma non solo del ruolo civile di Angelo Raffaele Meo, ma anche di come col passar dei decenni non muti affatto l'indifferenza della classe dirigente di questo Paese verso la tecnologia, ovvero verso il motore di quasi tutti i principali cambiamenti industriali e sociali.
Le vaste attività di Angelo Raffaele Meo – che, naturalmente, ho solo tratteggiato, senza alcuna pretesa di esaustività – sgorgano dunque dalla combinazione di tre fattori principali:
  • una passione intellettuale pari solo al rigore;
  • una curiosità inesauribile per tutto ciò che è nuovo;
  • un forte desiderio di favorire ricadute concrete per il nostro Paese.
Per queste ragioni, e per molte altre ancora, è per me un onore – nonché un grande piacere – invitare al podio il professor Angelo Raffaele Meo.
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