Castells e la libertà di Internet

Lunga intervista a Manuel Castells su "Affari e Finanza" di "La Repubblica" di oggi, dal titolo "Castells: Il futuro è Internet e Tv". Verso la fine si legge: "[...] Le cose che si possono fare o non fare su Internet sono le stesse del resto della società, quindi da questo punto di vista il problema [del controllo] non c'è. Quindi quando si parla di leggi e regole su Internet si parla di altro: di controllo preventivo. Ma Internet non può essere un po' più o un po' meno libera. O è libera o non lo è. Non è come come la tv o i giornali, che hanno un sistema di controllo in quanto hanno una proprietà. Internet non ha niente di tutto questo. E per questo crea panico nei governi: perché non ha controllo e non è controllabile. Vuol dire che su Internet alla fine valgono solo le regole che essa stessa si da? Sì, nel senso che Internet è un organismo autoregolato. Ma regolato da chi? Dagli 1,6 miliardi di persone che la usano e che si regolano da sole. Ci sono buone e cattive persone, quindi Internet è come siamo noi. E' come uno specchio in cui guardare noi stessi." Chissa' se ora che li ripete anche un vecchio saggio universalmente rispettato come Castells, certi concetti, ovvi per molti di noi, non arrivino finalmente nella testa dei molti che ancora non hanno capito.