La Notte dei Ricercatori

Venerdi' 22 settembre ha avuto luogo, in trenta citta' in tutta Europa, la Notte Europea dei Ricercatori, un'iniziativa voluta dalla Commissione Europea per "celebrare i ricercatori". In Italia -dove il nome dell'iniziativa potrebbe anche suggerire, a voler essere maliziosi, il triste stato della ricerca nel nostro paese- l'evento ha avuto luogo in Piemonte, Campania, Lazio e Puglia (il sito nazionale). A Torino la notte dei ricercatori si e' tenuta in Piazza Castello dalle 17 alle 24. Anche il mio Internet Media Group ha partecipato con uno stand dedicato a "La TV libera sul Web", titolo fantasioso per presentare il nostro software (libero) di streaming e per pubblicizzare, dal lato dei contenuti creativi, il progetto Creative Commons. Nel nostro stand una webcam acquisiva video live e lo mandava al nostro server di streaming (un notebook), che poi lo irradiava in multicast tramite un access point 802.11 (WiFi) nell'area circostante. Un altro notebook con connettivita' WiFi riceveva lo stream video e lo visualizzava sia sullo schermo sia tramite proiettore. Poster e volantini presentavano sia il software di streaming sia il progetto Creative Commons. Non la demo piu' sexy del mondo, se confrontata con gli esperimenti dei chimici e le motociclette dei meccatronici, ma insomma anche il software deve pur avere la sua parte, no? (e, comunque, la prossima volta faremo meglio). Alcune osservazioni di carattere generale sull'iniziativa. Innanzittutto, voleva essere una festa pubblica dei ricercatori, e in buona parte lo e' stata; l'area, infatti, e' stata popolata non solo dai ricercatori, coinvolti o meno negli stand, ma anche da famigliari, amici e conoscenti, con la generale sensazione che tutti fossero contenti di vedersi e di condividere una bella serata all'aperto. L'iniziativa ha anche permesso a ricercatori di enti diversi di conoscersi un po' meglio: in quali altre occasioni, infatti, possono mai confrontarsi? Non me ne viene in mente neanche una. [Quello della creazione di una comunita' dei ricercatori torinesi, sia pubblici sia privati, e' un tema che mi sta a cuore da tempo; ne ho gia' parlato informalmente in diverse sedi, come l'Unione Industriale e la Regione Piemonte e magari gli dedichero' uno dei prossimi interventi]. Infine, il successo di pubblico. Che ha affollato gli stand ininterrottamente da pomeriggio a notte fonda, ben al di la' delle piu' ottimistiche aspettative. Dimostrando che l'interesse del pubblico per la ricerca e per la nostra professione c'e', e che, quindi, sta soprattutto a noi stabilire un dialogo (come ha iniziato a fare, sempre qui a Torino, Agora' Scienza).