Jefferson? No, Cicerone - anzi: Ennio
In anni recenti, mi risulta che sia stato Larry Lessig ad aver popolarizzato la bella lettera che Thomas Jefferson scrisse a Isaac McPherson il 13 agosto 1813. (continua) Tra le altre cose, Jefferson proponeva la seguente potente analogia: "He who receives an idea from me, receives instruction himself without lessening mine; as he who lights his taper at mine, receives light without darkening me." Io, come altri, ho ricordato spesso questa immagine per spiegare quale fosse, a mio avviso, l'approccio corretto al trattamento delle idee nella nostra societa'.
Si puo', quindi, immaginare il salto che ho fatto quando ieri, leggendo un articolo di Martha Nussbaum sul Domenicale del Sole24ore (p. 38), ho trovato citato il seguente passaggio del "De officiis" di Cicerone (I, 51): "L'uomo che mostra cortesemente la via fa come se dal suo lume accendesse un altro lume. La sua fiaccola non risplende meno dopo che ha accesso quella dell'altro". L'immagine e' esattamente la stessa. E Jefferson la deriva certamente da Cicerone, visto che, a quel che leggo, Jefferson fu influenzato dal pensiero di Cicerone, di cui possedeva diverse opere. Ma non finisce qui. Andando, infatti, a cercare l'originale latino ("Homo, qui erranti comiter monstrat viam, Quasi lumen de suo lumine accendat, facit. Nihilo minus ipsi lucet, cum illi accenderit") ho poi scoperto che Cicerone sta in realta' citando Ennio (anche se pare non si sappia da quale opera del poeta)! Insomma, somma ignoranza mia e ulteriore conferma delle solide fondamenta classiche dei padri fondatori degli Stati Uniti d'America.