Copyright 2.0

E' ora di passare al "Copyright 2.0". E' la posizione - condivisa da molti qui in Belgio - del prof. Marco Ricolfi, co-direttore del Centro NEXA su Internet & Società e plenary speaker alla Conferenza COMMUNIA 2008 a Lovanio-Nuova. Il Copyright 1.0, ovvero protezione automatica "tutti i diritti riservati" delle opere dell'ingegno, non è più in linea con la società digitale. Dobbiamo modificare il default, che deve diventare semplicemente: dare credito all'autore (come la licenza Creative Commons Attribuzione). (Continua.) Se un autore desidera una protezione piu' intensa, tipo Copyright 1.0, deve fare formale domanda, che gli/le verrà concessa per tot anni (per es., 14 anni), potenzialmente rinnovabili (ma comunque limitati). In questo modo, non solo si rivolverebbe il problema delle opere orfane, ma soprattutto si libererebbe un numero straordinario di opere, mantenendo allo stesso tempo il sistema di protezione tradizionale per coloro che lo desiderano. "Vaste programme", qualcuno potrebbe dire, con ragione. Occorre, infatti, cambiare niente meno che la Convenzione di Berna, eccetera. Ma la storia sta accelerando (v. Jacques Delors), e cambiamenti che una volta avrebbero richiesto decenni, ora possono capitare molto più rapidamente.