"Smartphone, cambiare prima di vietare"

Il Manifesto, 3 dicembre 2024 (p. 15)

TECNOLOGIA Non dobbiamo dare lo smartphone per acquisito e limitarci a discuterne l’uso. Dovremmo anche mettere in discussione come è fatto lo smartphone, a tutti i livelli.

Da molti mesi si parla con particolare intensità di smartphone e adolescenti. Era qualche anno che se ne discuteva, dando anche vita alle prime iniziative (come per esempio www.pattidigitali.it), ma è solo nel 2024 che l’argomento dell’impatto dello smartphone sul benessere psicologico e sulle prestazioni scolastiche dei più giovani è entrato con forza nel dibattito pubblico, conquistando moltissimo spazio nei media e diventando anche oggetto di iniziative politiche.

In particolare, sono due le proposte intorno alle quali si polarizzano l’attenzione e le proposte: se proibirne o meno l’uso a scuola (come è stato deciso di recente in Italia e in altre Paesi, europei e non) e se proibire o meno del tutto lo smartphone sotto una certa età (per esempio, sotto i 16 anni, come discusso di recente, per esempio, alla BBC).

Il modello, insomma, è quello delle sigarette: così come abbiamo vietato fumare nei cinema e in tanti altri luoghi (incluso, ridicolmente, all’aperto) e così come abbiamo proibito la vendita di tabacco ai minori di 18 anni, analogamente ragioniamo di smartphone, considerato anch’esso un prodotto nocivo (o potenzialmente nocivo), per quanto molto diverso dalle sigarette.

Su queste proposte e misure il dibattito, anche scientifico, è molto acceso.

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