Juan Carlos De Martin's blog

"Università futura" tour (fase 2)

Dopo i primi tre incontri a Roma (CRS), Boston (Harvard) e Torino (Unione Culturale), oggi 4 aprile alle ore 17:00 discuteremo di "Università futura" al Politecnico di Torino, sala di lettura della Biblioteca Centrale di Ingegneria (v. qui l'annuncio). I relatori saranno i colleghi Marco Masoero, Carlo Olmo, Giovanni Durbiano, Mario Calderini e Aldo Tommasin.

Domani 5 aprile alle ore 17:30, in aula 7, si replica ma questa volta con gli studenti del Politecnico, tra cui Marco Rondina e Andrea Torti.

Giovedì 6 aprile alle ore 17:00, invece, all'Istituto Svizzero di Roma con, tra gli altri, la Ministro Fedeli e il suo omologo svizzero, qui il programma.

Infine a Perugia alle ore 12, con Pier Luigi Sacco, nel contesto del Festival Internazionale del Giornalismo.

La presentazione di "Università futura" a Harvard

Martedì 28 febbraio ho avuto il piacere di presentare alcuni dei punti principali di "Università futura" a Harvard, nel contesto dei "luncheon talk" del Berkman Klein Center for Internet & Society. Il titolo dell'incontro era "Five Global Challenges and the Role of University". Al mio fianco, il prof. Charles Nesson, fondatore del Berkman Center; "Università futura" è dedicato a lui (oltre che al prof. Angelo Raffaele Meo).

"Solidarietà - una parola che ritorna"

Ci sono parole che tornano. Possono inabissarsi per qualche tempo, ma poi la loro forza intrinseca le spinge di nuovo in alto. Solidarietà è una di queste parole. Poco considerata negli ultimi decenni, sta ora tornando ad imporre la sua forza, come testimoniato non solo dal nuovo libro di Stefano Rodotà, “Solidarietà - Un’utopia necessaria” (Laterza, 141 pagine, 14 euro), ma anche da “Due giorni, una notte”, il film del fratelli Dardenne nei cinema proprio in questi giorni. E’ forse la più grave recessione economica a memoria d’uomo a renderci più sensibili all’idea di solidarietà? Riscopriamo un’idea antica per il ritorno di paure che si pensavano superate per sempre - come la paura di non potersi curare o di non potersi permettere di studiare? Le difficoltà economiche stanno probabilmente favorendo il fenomeno, che però ha radici che vanno al di là della congiuntura. Questi ultimi trent’anni, infatti, hanno visto l’affermarsi di idee fortemente anti-solidaristiche.
In molti ambiti sono stati avviati processi con l’obiettivo di sostituire all’idea di istituzione (e a quella di comunità) quella di mercato: gli ospedali sono quindi diventati “Aziende Ospedaliere”; le scuole hanno iniziato a doversi vendere su un ipotetico mercato scolastico avente come clienti gli studenti e loro famiglie; persino la comunità scientifica si sta frantumando grazie a processi di valutazione che esasperano ulteriormente i muri tra la discipline e mettono ricercatore contro ricercatore, dipartimento contro dipartimento, università contro università. A questi processi disgregatori la società sta iniziando a opporre, come sempre nella storia, una reazione. E questa reazione passa necessariamente per la solidarietà, per la ricerca di ciò che unisce, per l’attenzione al destino comune. Il libro di Stefano Rodotà traccia la storia dell’idea e poi argomenta con forza che la democrazia deve essere fondata su quattro idee che si affiancano e si sostengono a vicenda: libertà, dignità, eguaglianza e, appunto, solidarietà. Sono queste le basi per guardare al futuro con speranza. E’ qui che la politica potrebbe ritrovare un suo ruolo forte, ineliminabile.
(Recensione apparsa sull'edizione nazionale de "La Stampa" del 19 dicembre 2014, p. 33).

"Convivere col calcolatore"

Nel dicembre 1976 il Presidente francese Valery Giscard d'Estaing chiede a Simon Nora, Inspector Général des Finances, un rapporto sulla "computerizzazione della società". Il rapporto vedrà la luce nel febbraio del 1978 - diventando rapidamente un bestseller - col titolo: "L'Informatisation de la société". Verrà pubblicato in inglese da MIT Press nel 1980 col titolo: "The Computerization of Society", influenzando non poco la riflessione americana sull'argomento (che comunque era già la più profonda e la più precoce del mondo). In Italia il rapporto verrà pubblicato nel 1979 da Bompiani. Significativo il titolo scelto per il nostro paese: "Convivere con il calcolatore". "Convivere": la scelta di quel verbo vale quanto un intero saggio sul rapporto tra Italia e digitale.

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