Una parabola italiana
Logico - ma in Italia non funziona così.
In Italia plotoni di opinionisti, consulenti, funzionari e politici discettano imperterriti delle prestazioni del ragazzino debilitato come se nulla fosse, come se fosse un ragazzone pieno di muscoli. E se l'ingenuo della situazione fa timidamente notare che il ragazzino è pelle e ossa, gli rispondono con un sospiro infastidito: "Vabbè, ma a parte quello...". Oppure: "E' vero, lo riconosciamo, mangia solo un tozzo di pane al giorno; ma lo mangia in maniera inefficiente, sprecando un sacco di briciole. Che pensi a mangiare in maniera più efficiente le risorse esistenti e poi, solo poi si potrà discutere - austerità permettendo - di passare a 1.1 tozzi di pane al giorno...".
Ma c'è dell'altro.
In Italia il ragazzino debilitato, per qualche prodigioso motivo, riesce comunque a correre i 400 metri piani arrivando appena dietro ai ragazzoni pieni di muscoli francesi e tedeschi.... Ciò gli procura forse medaglie, prime pagine sui giornali, apprezzamenti e magari anche una mela, oltre al tozzo di pane? Ma neanche per idea. Gli si rinfaccia che è arrivato mezzo secondo dietro ai primi. Gli si rinfaccia che nella sua catapecchia non riesce ad attrarre abbastanza ragazzoni dalla Finlandia o dall'Olanda, guarda caso scarsamente interessati a catapecchie e tozzi di pane. Gli si rinfaccia che non è abbastanza servizievole nei confronti dei ricconi che ogni tanto passano sul marciapiede davanti a lui: se lo fosse, magari ogni tanto gli tirerebbero una moneta. E così via.
Strano paese, l'Italia. Un paese che ha abolito la logica. Un paese dove l'ipocrisia e la malafede hanno davvero troppo spazio.
Scritto pensando soprattutto alla ricerca e all'università italiane. Di cui, sia chiaro, conosco benissimo i difetti e i limiti, che è un dovere combattere. Ma ciò non toglie che la parabola sia in larga parte valida, secondo me.
Democrazia (debole) e Internet
Si parla del ruolo di Internet in politica da numerosi anni, ma in questi ultimi mesi il dibattito si è fatto particolarmente accesso. Da una parte c'è chi prospetta, come il Movimento Cinque Stelle, una democrazia elettronica diretta, con la riduzione del ruolo dei parlamentari a quello di semplici esecutori (anche se non è chiaro, oltre al resto, della volontà di chi). Dall'altra c'è chi difende la democrazia rappresentativa così come l'abbiamo conosciuta in questi ultimi decenni in Italia, partiti inclusi, ritenendolo, pur coi suoi difetti, il migliore dei sistemi possibili.
Sull'attualità di Bobbio
Il comunismo storico è fallito. Ma la sfida che esso aveva lanciato è rimasta. Se per consolarci, andiamo dicendo che in questa parte del mondo abbiamo dato vita alla società dei due terzi, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla maggior parte dei paesi ove la società dei due terzi, o addirittura dei quattro quinti o dei nove decimi, è quell’altra. Di fronte a questa realtà, la distinzione fra la destra e la sinistra, per la quale l’ideale dell’eguaglianza è sempre stato la stella polare cui ha guardato e continua a guardare, è nettissima. Basta spostare lo sguardo dalla questione sociale all’interno dei singoli stati, da cui nacque la sinistra nel secolo scorso, alla questione sociale internazionale, per rendersi conto che la sinistra non solo non ha compiuto il proprio cammino ma lo ha appena cominciato.Forse la miglior risposta ai moltissimi che vanno ripetendo di "essere oltre destra e sinistra", o che "le distinzioni destra-sinistra sono superate".
"Destra e sinistra", Donzelli, 1994, pp. 85-86.
Aaron Swartz
Ma se volete andare oltre gli scritti di queste ore, oltre le foto, oltre alle espressioni di cordoglio più o meno informate, ascoltate il suo keynote a "Freedom 2 Connect" (Washington D.C., 21 maggio 2012). Venti minuti che restituiscono con forza almeno due aspetti di Aaron Swartz: la sua passione civile e la sua lucidità intellettuale. Al di là della tragedia umana (che riguarda, ricordiamolo, anche la sua famiglia), noi che abbiamo a cuore Internet come spazio di libertà abbiamo perso un valoroso alleato, anzi, come ha scritto l'Economist, un dono.
P.S. Non solo libro
I prossimi due mesi
In questo periodo, dunque, mi aspetto di essere meno attivo del solito sui social network, più lento a rispondere alla posta elettronica, poco disponibile a viaggiare o a prendere altri impegni. Grazie fin d'ora per la vostra comprensione!
Comunicazione di servizio
Un nuovo inizio
P.S. Lawrence Lessig, sul cui blog mi sono formato ormai più di 10 anni fa, ha appena annunciato che anche lui riprenderà a scrivere sul suo blog - lo prendo come un ottimo auspicio!